Alla Consigliera possono rivolgersi tutte le donne che ritengono di aver subito discriminazioni nell'accesso al lavoro o sul luogo di lavoro, nella retribuzione, nella possibilità di frequentare corsi di formazione professionale, in quella di fare carriera all'interno dell'azienda e quelle i cui diritti sono stati contrastati in caso di maternità o che sono state licenziate perché donne.
La Consigliera di Parità svolge una funzione di informazione e consulenza sulle azioni di pari opportunità a favore delle aziende private e degli enti pubblici.
Figura istituita dalla legge 125/91, il decreto legislativo 198/2006 ne ha potenziato i compiti.
Il servizio di consulenza è gratuito, riservato e - per chi lo desidera - anonimo.
La Consigliera di parità esamina ciascun caso separatamente e decide, insieme alla persona interessata, l'intervento da attuare. La Consigliera di parità è vincolata dal segreto professionale.
Possono rivolgersi anche:
- imprenditrici e imprenditori che vogliono promuovere azioni positive per realizzare le pari opportunità nella propria azienda anche attraverso progetti e finanziamenti
- enti pubblici che devono costituire i Comitati Unici di Garanzia (CUG) e presentare il Piano di Azioni Positive
- delegati sindacali e avvocati che intendono richiedere il supporto della Consigliera di parità nella gestione dei casi di discriminazione che hanno in carico
Riceve su appuntamento, contattaci allo 02.6765 0342 oppure tramite mail: consigliera_di_parita@regione.lombardia.it
Discriminazione di genere diretta “qualsiasi atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole discriminando anche in via indiretta le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso”.
Discriminazione di genere indiretta “ogni trattamento pregiudizievole conseguente all'adozione di criteri che svantaggino in modo proporzionalmente maggiore i lavoratori dell’uno o dell’altro sesso e riguardino i requisiti non essenziali allo svolgimento dell’attività lavorativa”.