Web Content Viewer (JSR 286) 15min

Azioni
Caricamento...

Relazione Annuale 2012 Consigliera di Parità Regione Lombardia

Presentazione a cura delle Consigliere di Parità regionali Carolina Pellegrini e Paola Mencarelli:

"Secondo il Codice delle Pari Opportunità (Decreto Legislativo n. 198/2006) la Consigliera di Parità è “chiamata a svolgere funzioni di promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro” e ad intraprendere “ogni utile iniziativa ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità per lavoratori e lavoratrici”.

Il Codice delle Pari Opportunità attribuisce alla Consigliera di Parità anche un compito “strategico” per la promozione dell’occupazione femminile, la lotta alle discriminazione di genere nei luoghi di lavoro e nell’accesso al lavoro, la promozione e il controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza e opportunità e di non discriminazione per donne e uomini nel lavoro, e in tutte le azioni positive che vengono messe in campo da soggetti diversi, Regione Lombardia innanzitutto.

Il nostro è quindi un ruolo di “snodo” complesso che vogliamo interpretare al meglio, impegnandoci su tutti i fronti che si apriranno, consapevoli che non si può arrivare a tutto, ma se l’approccio è quello della condivisione e del confronto si può fare molto.

Gli obiettivi prioritari del nostro primo anno di mandato, di concerto con l’azione regionale, sono stati il contrasto alle discriminazioni dirette e indirette relative all’accesso e alla permanenza nel mercato del lavoro, soprattutto per le donne con più di 45 anni; la promozione dell’occupazione giovanile, per evitare rischi di precarizzazione, fenomeni di segregazione e/o auto-segregazione; la diminuzione di fenomeni quali le dimissioni in bianco, differenziali retributivi, le dimissioni nel primo anno di vita del bambino.

Non meno importanti sono state le azioni volte a contrastare le molestie sessuali e la violenza contro le donne in ambito lavorativo, la promozione e il rispetto allargato delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e soprattutto la sensibilizzazione verso una vera cultura di genere.

In particolare l’impegno più difficile è stato quello di leggere in una ottica di genere le varie politiche regionali e sensibilizzare l’amministrazione regionale ad approcciarsi al tema femminile nell’ottica del gender mainstreaming."